IL KIWI

Camillo si rende subito conto che quello di Rigoli è l’ambiente giusto per esaltare le caratteristiche di questo magnifico frutto perché, la protezione dei Monti Pisani a nord e la relativa vicinanza al mare a ovest, sono condizioni che permettono al frutto di restare sulla pianta molto più a lungo. La raccolta avviene alla fine di Novembre, con un rischio di gelate modesto, un frutto che ha ricevuto dalla pianta tutto quello che essa può dare, ricchissimo in vitamina C, antiossidanti e sali minerali, un frutto che con le sue proprietà nutraceutiche, non dovrebbe mai mancare sulle tavole, soprattutto delle famiglie dove ci sono bambini e anziani. Poiché crediamo che uno sfruttamento esagerato delle piante non dia frutti di qualità, ci si è posti un limite alla produzione, ovvero non più di 200 q.li per ettaro. Questo obbiettivo viene raggiunto con la tecnica del dirado manuale del fiore quando è ancora in boccio e affinato con un successivo passaggio a togliere l’eccessivo carico a frutto allegato. Questo può sembrare un controsenso in un’epoca in cui la produttività viene sempre spinta al massimo, infatti altri impianti di Kiwi producono tre volte tanto, ma crediamo che le piante non siano macchine che devono essere sfruttate senza limiti. Questo concetto vale ancora di più in regime di produzione biologica.

Consapevoli di questo ci siamo strutturati per poterne produrre circa 1.500 quintali, tutti certificati biologici, che verranno conservati in celle frigo con il solo aiuto del freddo e commercializzati a partire da metà dicembre fino a metà giugno, sempre con il nostro marchio, su canali di vendita qualificati.
La nostra azienda, nel suo sforzo di soddisfare le esigenze dei clienti, è impegnata da qualche anno nel recupero di un’antica varietà di Kiwi: la varietà BRUNO.
Negli anni ‘70 questa varietà fu abbandonata perché da un punto di vista della produzione e del mercato non fu giudicata la più valida, perché troppo pelosa e più piccola in pezzatura. La carta vincente di BRUNO è però nelle sue caratteristiche organolettiche: un gusto meno asprigno e una assoluta assenza di “columella” dura, ovvero la parte bianca all’interno del frutto che a volte capita di trovare legnosa nel kiwi comune, oltre ad una concentrazione maggiore di vitamina del gruppo C; tutto questo fa della varietà Bruno un frutto ideale per quei soggetti, come i bambini, a cui il gusto aspro del kiwi non piace.